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Regolamento droni: tutto quello che c'è da sapere

Negli ultimi anni, l’utilizzo dei droni è aumentato in modo esponenziale sia in ambito ricreativo che professionale. Per questo motivo l’Unione Europea ha introdotto un regolamento che si applica a tutti i paesi membri, inclusa l’Italia. Vediamo nel dettaglio le normative attuali, le novità introdotte e gli obblighi in vigore per i piloti.

Categorie operative: Open, Specific e Certified

Il regolamento europeo, aggiornato nel 2024, suddivide le operazioni con i droni in tre categorie:

    •    Open (Aperta): per operazioni a basso rischio, non richiede autorizzazioni preventive ma impone limiti di peso (fino a 25 kg), quota (massimo 120 metri di altezza) e distanza dalle persone.

    •    Specific (Specifica): per operazioni a medio rischio, che richiedono una valutazione del rischio (SORA) e autorizzazione da parte di ENAC.

    •    Certified (Certificata): per operazioni ad alto rischio, richiedono certificazione del drone, del pilota e dell’operatore.

Nuove norme per i droni in Italia

Nel 2024 il panorama normativo riguardante l'uso dei droni in Italia ha subito importanti modifiche, volte a garantire un utilizzo più sicuro e controllato.
Tra le principali novità troviamo:

    •    Obbligo di Remote ID per i droni sopra i 250g: il drone deve trasmettere in tempo reale i dati identificativi (numero di registrazione, posizione del pilota, ecc.).

    •    Zone geografiche aggiornate: ENAC ha aggiornato le mappe delle No-Fly Zone, ora consultabili in tempo reale tramite app e portali ufficiali.

    •    Nuove regole per il volo notturno e in scenari urbani: ora è possibile effettuare operazioni in aree urbane anche con droni di peso superiore a 250g, purché dotati di dispositivi di sicurezza adeguati.

    •    Visibilità: è fondamentale che il pilota mantenga il drone sempre in vista. Questo principio, noto come VLOS (Visual Line of Sight), aiuta a prevenire incidenti e a garantire un controllo costante sul volo del dispositivo.

    •    Altitudine massima: i droni possono volare fino a un'altezza massima di 120 metri. È stato imposto questo limite per ridurre il rischio di collisioni con aerei o altri velivoli, oltre a garantire la sicurezza delle persone a terra.

    •    Volo diurno: i voli sono consentiti esclusivamente durante il giorno, poiché l’utilizzo nelle ore di luce permette ai piloti di monitorare meglio l'ambiente circostante e di guidare le operazioni del drone con una precisione maggiore.

Obbligo di registrazione e licenza

Tutti i droni con fotocamera o di peso superiore a 250 grammi devono essere registrati: la registrazione avviene attraverso il portale D-Flight gestito da ENAC, dove il pilota riceve un QR code da apporre sul drone; il costo annuale varia, ma di solito si aggira intorno ai 6€.
Mentre per volare nella categoria Open con droni di peso superiore ai 250 grammi, è obbligatorio ottenere un attestato di competenza, attraverso il superamento di un esame online sul sito ENAC e dopo aver completato un breve corso di formazione. Per le operazioni più complesse è previsto anche un esame pratico.

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